Quante immagini vedi ogni giorno?
É difficile dirlo, già al mattino ti svegli, guardi i social e vedi decine di foto e illustrazioni.
Vai al bar, a lavoro e vedi poster, annunci e video.
Entro fine giornata hai probabilmente visto più immagini in un giorno che un uomo del medioevo in tutta la sua vita.
Se lavori in ambito marketing e promozione i numeri salgono ancora più vertiginosamente. Inoltre ti si pone un problema.
Tu non guardi solo immagini, ma crei immagini e vuoi che le persone le vedano. In mezzo all’oceano quotidiano delle altre immagini, in un periodo in cui l’individuo medio è più distratto che mai.
Ci sono molti testi sulle tecniche di marketing, sul funzionamento dei social e sulle tecniche di vendita. Ma nessuno di questo ti insegna a capire come funzionano le immagini.
Facciamo un esempio.
Sei il social media manager di un museo, devi promuovere una mostra.
Uno dei quadri esposti è questo.
Potresti essere tentato di utilizzare questa e altre immagini per promuovere la mostra. Ma se fossi più smaliziato probabilmente non useresti l’intero dipinto.
Si presta poco ai social, ai cellulari e non così chiaro ai non addetti al mondo dell’arte (questa nello specifico è una rappresentazione visiva di un concetto, un’ allegoria).
Molto meglio un primo piano, anche se stravolge completamente il senso dell’opera.
Un primo piano trasmette sentimenti, è più esistenzialista.
Si fa spesso ma perché? Ha senso? Quale immagine convertirebbe meglio su Instagram? Ci si possono fare molte domande di questo tipo.
Non è qualcosa che si può riassumere in un articolo da blog.
Uno dei modi migliori per rispondere è leggersi “Figure” di Riccardo Falcinelli. Un testo di rara chiarezza che fa luce sugli aspetti tecnici del funzionamento delle immagini.
E le immagini si usano sempre, in qualsiasi media, digitale o cartaceo, presente passato e futuro.
Sì, tutto un articolo per consigliare un libro.